La brochure aziendale serve ancora?

Per molti anni la brochure, nelle sue diverse forme, è stato uno dei principali strumenti di comunicazione aziendale, ma oggi serve ancora? Sicuramente le profonde trasformazioni nella comunicazione, in primis la digitalizzazione, fanno nascere la domanda e la nostra risposta, in breve, è che la brochure serve ancora, ma è opportuno un ripensamento del suo ruolo e della sua realizzazione.

Innanzitutto, la brochure è uno strumento “passivo” perché spesso non viene espressamente richiesto (bensì ricevuto) dal cliente e inoltre il lettore non può interagire con lo strumento stesso, come invece è ormai abituato a fare sul web (e non solo). Ormai, una brochure voluminosa difficilmente viene approfondita con l’attenzione che l’azienda pensa si meriterebbe. Inoltre, se stampata in tipografia, necessita di una tiratura minima considerevole e, quando se ne hanno tante copie, vengono distribuite a “tutti”, prima che diventino non-aggiornate… Così la brochure finisce spesso per essere rapidamente cestinata e, in questi termini, diventa quindi un costo che non giustifica i ritorni. Di solito, la soluzione ottimale è realizzare uno strumento di poche pagine e pubblicarlo in poche copie con la stampa digitale, con un investimento ridotto e la possibilità di aggiornarla e ristamparla frequentemente e velocemente.

In conclusione, riteniamo quindi che la brochure rimanga uno strumento importante

per lasciare un segno tangibile della presenza dell’azienda presso il cliente.

Tuttavia, nella maggior parte dei casi, è opportuno ridimensionarla, in termini di copie e di contenuti: chi desidera approfondimenti può essere invitato a visitare il sito, che permette la consultazione di un’ampia mole di contenuti (facilmente aggiornabili) in modo interattivo.

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